Gravi condizioni di salute, malattie croniche e solitudine: ne parliamo con il direttore dei Servizi per anziani
«I nostri anziani sono spesso persone in gravi condizioni di salute ed è per questo che i famigliari decidono di ricoverarli in Rsa». Michele Restelli è il direttore dei Servizi per anziani di Fondazione Sacra Famiglia e spiega chi sono le persone che vivono nelle nostre residenze. «Molti – dice – non hanno la capacità di svolgere alcuna attività perché fortemente penalizzati dalle condizioni psicofisiche. Per molti la Rsa è un punto di arrivo definitivo. Noi, ovviamente, assicuriamo a tutti lo stesso trattamento di qualità, che nasce dal nostro know how, dalla nostra tradizione di integrare trattamento sanitario e sociale. La tecnologia ci pone di fronte a situazioni sempre più complesse che necessitano di alte competenze sanitarie, aggiornamenti strumentali e presa in carico non solo del singolo paziente, ma della famiglia. La relazione umana che sa accompagnare veramente l’ospite e la sua famiglia deve essere arricchita dalla competenza tecnica di ogni operatore, soprattutto quando abbiamo a che fare con l’anziano avviato verso il fine vita. Passaggi delicati e momenti che cerchiamo di condividere con le famiglie, alla ricerca della massima dignità e rispetto».
Altre volte la permanenza degli anziani è piuttosto lunga. «Nelle Rsa – aggiunge Restelli – abbiamo persone con malattie croniche. Patologie dalle quali non si guarisce, ma la ricerca tecnologica, lo sviluppo delle conoscenze e la qualità delle relazioni permettono di aumentare significativamente l’aspettativa di vita. Proprio il crescere dell’aspettativa di vita in situazioni complesse non permette alla famiglia di gestire la situazione con la serenità necessaria. Solo il marito o la moglie con il congiunto malato di Alzheimer conoscono le difficoltà che bisogna affrontare. Noi ci poniamo a fianco di queste famiglie nel gestire assieme la situazione».
Restelli pone infine l’accento su un’altra problematica. «Quando parliamo di fragilità della popolazione anziana – spiega – non dimentichiamo che chi viene da noi è seguito da una famiglia che affronta la questione. Esiste anche una fascia di anziani soli, senza rete, che facciamo fatica a intercettare perché nessuno rappresenta i loro problemi. Anche per questo abbiamo lanciato il servizio di Rsa Aperta dove non è più l’anziano a dover venire da noi, ma siamo noi che portiamo le nostre cure al suo domicilio. Altrettanto importante e strategico è il servizio Virgilio in cui anche l’anziano solo, attraverso una telefonata al numero verde, o che viene a contatto con uno dei nostri servizi, può trovare un professionista che lo ascolta e lo accompagna al servizio che risponde al meglio alle sue esigenze. Orientare le persone e le famiglie attraverso i meandri di ticket, CUP, trasporti, prenotazioni, accompagnandoli al servizio più vicino e immediato, è un lavoro che necessita di una guida affidabile e professionalmente preparata, ha bisogno di un Virgilio».